I vecchi
Parole e Musica di Jacques Brel
I vecchi non parlano più o allora solamente a volte in punta d'occhi
e di Gèrard Jouannest,
con la traduzione di Angela Bruno
Anche ricchi sono poveri, non hanno più illusioni e hanno in due un cuore solo
La loro casa odora di timo di pulito di lavanda e di verbi desueti
Anche vivendo a Parigi, si tutti in provincia quando si vive troppo
E' per aver troppo riso che le loro voci si screziano quando parlano di ieri
E per aver troppo pianto che ancora le lacrime gli perlano gli occhi
E se tremano un po' è nel vedere invecchiare la pendola d'argento
Che russa nel salotto, dice sì, dice no, dice io vi aspetto
I vecchi non sognano più, i libri insonnoliti, i pianoforti chiusi
Il gattino è morto, il moscato della domenica non li fa più cantare
I vecchi non si muovono più, i gesti han troppo rughe il mondo è troppo piccolo
Dal letto alla finestra, poi dal letto alla poltrona, poi dal letto al letto
E se escono ancora tutti e due a braccetto, vestiti a puntino
E' per seguire al sole il funerale di uno più vecchio il funerale di una più brutta
E il tempo di un singhiozzo dimenticare per un'ora intera la pendola d'argento
Che russa nel salotto, dice sì, dice no e poi li aspetta
I vecchi non muoiono, un giorno si addormentano e dormono troppo
Si tengono per mano, han paura di perdersi e si perdono malgrado tutto
E l'altro rimane lì, il migliore o il peggiore, il tenero o il severo
Non è questo che importa, quello dei due che resta si ritrova all'inferno
Voi lo vedrete forse, voi la vedrete a volte nella pioggia e nel dolore
Attraversare il presente scusandosi già di non essere oltre
E sfuggire innanzi a voi per l'ultima volta la pendola d'argento
Che russa nel salotto, dice sì, dice no, dice loro "ti aspetto"
Che ronza nel salotto, dice sì, dice no, e poi ci aspetta.